Andare in Africa era il mio sogno da tanto tempo. L'Africa, con elefanti e giraffe, paesaggi gialli della savana, colori e sapori, vento e polvere, bambini colorati che portano al pascolo caprette, stoffe e frutti, canne da zucchero, banane, braccialetti di perline, capanne, lunghe strade da percorrere, traffico, parchi naturali, campeggi, fiumi. Ora ho finalmente visto gli animali nel loro ambiente, fatto foto, dormito in tenda nei parchi, contrattato, assaggiato, osservato, respirato polvere, nuotato nelle cascate. Per molti aspetti sono soddisfatta. Rimane però una impressione strana che solo ora inizio a riconoscere e identificare: è un senso di esclusione. Chi sogna l'Africa in qualche modo vorrebbe sentirsene parte anche solo per poco tempo. Vorrebbe confondersi, vivere il contatto stretto con luoghi e persone così come loro - gli africani - riescono a fare tanto bene. Ma la verità è che per un turista questo è difficile. È come se a noi venissero rise
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