Ho sempre immaginato la mia famiglia con almeno tre figli. Amavo pensare ad un gruppetto chiassoso con cui fare tante cose insieme. Mi piaceva immaginare i pasti a tavola con allegria, rigorosamente senza tv. Pensavo anche che avremmo potuto aprirci all'affido, accogliere altri bambini accanto a figli nostri. Insomma, la mia visione di famiglia è sempre stata "affollata". Samuele è arrivato presto, dopo appena un anno dal matrimonio; poco dopo la sua nascita ho iniziato a fantasticare sul secondo figlio: avevo deciso che sarebbe stato Tommaso, il suo nome era stabilito prima ancora di sapere che era in arrivo. Di certo lui ha avuto una gran fretta, non mi aspettavo che sarebbe arrivato così presto, ma non credo che queste cose accadano veramente per caso. E poi c'è Marta, quel terzo figlio che si è fatto attendere, cercare, desiderare per più di due anni. Per lei osservavo linee, monitoravo, speravo, prendevo temperature. Prima di lei una perdita, un in...